Castello Sforzesco - Guida Turistica

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.: IL CASTELO
 L'EDIFICIO MONUMENTALE
  Cio che ora vediamo del Castello Sforzesco corrisponde soltanto al nucleo principale del complesso edificio costruito da Francesco Sforza e dai suoi successori sulle fondamenta del Castello Visconteo, atterrato dai cittadini della Repubblica Ambrosiana nel 1447. Il quadrilatero attuale e costituito dalla PIAZZA DELLE ARMI, che presenta nella facciata verso la citta una torre, progettata dal Filarete (ora visibile nella ricostruzione di Luca Beltrami), posta in corrispondenza dell'ingresso principale, e due torrioni rotondi alle estremiti est e ovest (TORRIONE DEI CARMINI E TORRIONE DI SANTO SPIRITO), elegantemente rivestiti in sarizzo tagliato a punta di diamante. Al principio del Novecento, alle cortine rivolte verso sud ed ovest sono stati addossati alcuni corpi di fabbrica, adibiti ad uffici. Le cortine interne, che chiudono a nord la piazza delle Armi, sono dominate al centro dalla TORRE DI BONA DI SAVOIA, posta ad uno degli angoli della Rocchetta, e da un corpo di fabbrica che si ritiene edificato sulle fondamenta della medioevale PORTA GIOVIA, una delle porte principali di accesso alla citta: infatti il FOSSATO MORTO situato in corrispondenza delle cortine murarie interne dovrebbe corrispondere al fossato che circondava le mura di Milano.
PIANO PRIMO DELLA CORTE DUCALE: RACCOLTA DEI MOBILI E PINACOTECA
  Nelle prime quattro sale ha trovato posto la raccolta dei mobili e degli arredi lignei, con significativi pezzi quali il cassone dei tre duchi, il coretto di Torchiara, un crocefisso umbro del XIII secolo, lo stipo Passalacqua e molte altre opere, che culminano con gli importanti mobili eseguiti da Giuseppe Maggiolini nel periodo neoclassico. A partire dalla sala XX, ricavata all'interno della Torre Falconiera, e ospitato il nuovo allestimento della pinacoteca. La sequenza espositiva, ordinata cronologicamente, prende avvio dalla meta del XV secolo, per giungere, nella sala XXVI, alle grandi espressioni della veduta del Settecento rappresentata da opere di Canaletto, Guardi e Bellotto. Nella sala XXIII si trovano alcuni capolavori assoluti quali il San Benedetto di Antonello da Messina, la Madonna in gloria tra santi di Andrea Mantegna, la Madonna col bambino di Giovanni Bellini e la Madonna dell'umilt? di Filippo Lippi. Ma l'aspetto piu importante della nuova Pinacoteca a la sistemazione organica della pittura lombarda, largamente rappresentata a partire dal nucleo di dipinti di Vincenzo Foppa (sala XXI) , le testimonianze del manierismo di matrice cremonese (sala XXIV). Nell'ampio salone della Cancelleria (sala XXVI) e esposta la ricca sequenza dei "pittori della peste" : Morazzone, Cerano, Crespi, la serie di ritratti di fra' Galgario e di Ceruti e una testimonianza della pittura di genere animalista di F. Londonio. Il confronto tra la pittura veneta, con ritratti di Tiziano e del Tintoretto, e la produzione figurativa bresciana e bergamasca del secolo XVI si ammira nella sala XXV. L'aspetto innovativo della nuova Pinacoteca e la presenza di altri manufatti, scolpiti, intagliati e plasmati posti in vicendevole dialogo con i dipinti.
MERLATE, RIVELLINO E STANZA DELLE GUARDIE
  Nel Quattrocento il quadrilatero interno del Castello era circondato da un fossato, difeso da un secondo giro di mura denominato ghirlanda - abbattuto nel 1893 - munito di tre torri rotonde. La ghirlanda era collegata al Castello tramite tre rivellini - avancorpi con funzioni di difesa e di comunicazione - a loro volta comunicanti con le mura medioevali della citta, ed era percorsa al suo interno da una galleria (strada coperta o strada segreta), che si e conservata perfettamente. Dal luglio 1999 e possibile visitare il Rivellino di Santo Spirito: ha pianta quadrata e sorge nel mezzo del fossato; tre ponticelle lo collegavano alle difese cittadine, al quadrato sforzesco e alla strada coperta. Non essendo possibili visitare la strada coperta della ghirlanda in quanto e in fase di ristrutturazione si proseguire nella visita della Stanza delle guardie: all'interno del Torrione dei Carmini e stata allestita la ricostruzione della "stanza delle guardie" cosi com'era in ete sforzesca, con le armi che caratterizzavano l'equipaggiamento dei soldati del Castello e alcuni oggetti d'uso comune tipici del XV e XVI secolo.